Il culmine di questo
atteggiamento interiore è chiaramente visibile nella credenza
secondo la quale l’essere umano, dopo essere stato creato, viene
abbandonato al suo destino e non intrattiene più alcun legame
con il Creatore. Secondo questa prospettiva la vita dell’uomo si
trova in balia del Dahr, Tempo o Destino, che inesorabilmente consuma
e fa sparire nel nulla tutto ciò che è contingente e
creato. Nel Sacro Corano è scritto a proposito di questa
attitudine: “Dicono: <<Non c’è che questa vita
terrena: viviamo e moriamo; quello che ci uccide è il tempo
che passa” (45:24).
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